Robocop è sicuramente uno dei film di fantascienza più famosi di sempre, ma è anche protagonista di una storia a dir poco bizzarra.
Gli anni ’80 sono stati un periodo particolarmente florido per quanto riguarda il cinema della fantascienza, basti pensare alla celebre saga di Ritorno al Futuro che ha davvero segnato un’epoca per quanto riguarda il modo di realizzare questo genere di film; in quegli anni, però, si è fatta valere anche un’altra pellicola molto famosa ancora oggi e che è stata protagonista di una delle storie più bizzarre di sempre, ovvero RoboCop.
RoboCop è un film di fantascienza uscito nel 1987 e diretto da Paul Verhoeven e che ha reso celebre anche il suo attore protagonista, ovvero Peter Weller, divenuto famoso proprio per aver recitato nei panni del poliziotto Alex Murphy all’interno del film e anche del suo sequel uscito tre anni più tardi nel 1990. Il film è stato campione d’incassi con un guadagno di oltre 8 milioni di dollari solo in Nord America: un successo per certi versi anche inaspettato da parte della produzione e la dimostrazione sta proprio in questa storia che vi raccontiamo oggi.
Il grande successo del film all’interno delle sale cinematografiche ha portato alla realizzazione di diversi tie-in, ovvero una pratica molto comune tra la fine degli anni ’80 e la fine degli anni ’90 dove si realizzavano prodotti d’intrattenimento correlati a quello di partenza. L’anno dopo l’uscita della pellicola, infatti, fu realizzato il primo videogioco della serie di RoboCop sviluppato da Ocean Software: si trattava di un titolo arcade pubblicato dall’azienda su diverse console casalinghe e portatili dell’epoca: Amiga, Amstrad CPC, Atari ST, Commodore 64, MS-DOS, Game Boy, MSX e ZX Spectrum.
Ocean Software acquisto la licenza da chi deteneva i diritti del marchio i quali, a quanto pare, non avevano ben chiare le potenzialità del loro prodotto: non sappiamo se questa scelta è stata presa perché erano semplicemente altri tempi e non c’era la stessa cultura del videogioco di adesso oppure perché la pellicola era stata sottovalutata anche dai suoi stessi creatori, ma sta di fatto che Ocean riuscì ad accaparrarsi i diritti di RoboCop per pochissimi soldi.
Secondo quanto riportato all’interno del documentario RoboDoc: The creation of Robocop, pubblicato ad agosto del 2023 e diretto da Eastwood Allen, l’iniziale licenza di RoboCop è stata acquistata da Ocean Software un anno prima dell’uscita del film nelle sale per soli 10.000 dollari: una cifra confermata anche da Gary Bracey, che all’epoca era il direttore della casa di sviluppo che ha ideato il videogioco.
Il titolo fu un successo strepitoso per Ocean Software dato che il primo videogioco della serie vendette oltre un milione di copie su tutte le piattaforme sulle quali era stato pubblicato: un ritorno economico stratosferico pensando a quanto l’azienda ha pagato la licenza, merito anche della fiducia data da parte di Bracey al film senza nemmeno averlo visto dato che, come egli stesso ha raccontato, ha concluso l’accordo dopo aver semplicemente letto la sceneggiatura.
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